Il dipinto, genericamente riferito a scuola fiamminga negli inventari della Collezione, è stato attribuito a Jusepe de Ribera; è stato poi in alternativa ritenuto opera di Dirck Van Baburen (Utrecht 1590 ca - 1624), uno dei caravaggisti di Utrecht che soggiornarono a Roma a partire dal secondo decennio del Seicento. Si tratterebbe di una delle prime opere romane dell’artista, che si accosta al Caravaggio privilegiando il soggetto umile e sofferente, che violenti contrasti di luce fanno emergere da uno sfondo scuro e indefinito.
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